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Palazzo Ducale di Massa

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Tra le bellezze che costituiscono Piazza Aranci, il Palazzo Ducale, fondato dal principe Alberico I Cybo-Malaspina, rappresenta uno tra i monumenti più imponenti della città. Lo scopo della sua costruzione era quello di conferire alla città prestigio e bellezza, in grado di competere con i principati rinascimentali italiani. La sua fondazione risale tra il 1567 e il 1570, periodo in cui fu edificato il primo nucleo del Palazzo. Nel corso degli anni la residenza ha subito poi diverse modifiche: questo si può facilmente comprendere osservando il prospetto principale del palazzo. 

Con il corso del tempo il successore di Alberico il Palazzo, Carlo I, in onore della grandiosità della famiglia di Veronica Cybo, sua moglie, decise di introdurre all’interno del palazzo un salone da ricevimento e ampliò l’edificio aggiungendo il Salone degli Svizzeri. Questo comportò lo spostamento del portone d’ingresso, arricchito da un terrazzo decorato con fregi e statue di marmo. Di seguito, Alberico II, successore di Carlo I, continuò ad ampliare la reggia costruendo una terza  loggia, realizzata intorno al 1670 da Giovanni Francesco Bergamini. L’ala infatti ancora oggi rappresenta un esempio di cortile cinquecentesco. 

Teresa Pamphilj, moglie del duca Carlo II decise poi di adornare il complesso con 100 colonne di marmo. Questo diede uno stile disomogeneo al palazzo e per questo motivo, inspirandosi ai palazzi romani barocchi, Teresa incaricò Alessandro Bergamini di armonizzarne la facciata principale. L’ingegno di Alessandro Bergamini nel mascherare le asimmetrie del Palazzo Ducale di Massa consisteva nell’utilizzo dei colori contrastanti, in particolare il rosso cybeo e il bianco dei marmi. La scelta più ottima per due motivi: contribuiva a creare un effetto visivo armonioso ed elegante, e addolciva le imperfezioni strutturali che emersero a causa delle difficoltà tecniche dell’epoca. 

Oggi all’interno del cortile del palazzo nascosto da occhi indiscreti è presente il Grottesco o Grotta del Nettuno, un luogo suggestivo in cui è possibile scoprire la statua marmorea del dio del mare. L’ambiente della grotta, volutamente ricoperto di incrostazioni calcaree che lo fanno rendono quasi grotta marina sommersa, è decorato con due satiri che ne reggono l’ingresso e una statua di Nettuno che emerge dalle onde su tre delfini in marmo di Carrara. Le due stanze adiacenti all’interno della grotta sono invece decorate con affreschi realizzati da Stefano Lemmi nel 1702. Nelle volte, suggestive tanto quanto l’intera grotta, sono raffigurate Le manifestazioni dell’ingegno umano e La glorificazione dei quattro pontefici delle famiglie Cybo e Pamphili. 

Il Palazzo Ducale di Massa rappresenta quindi un punto di riferimento culturale di notevole importanza per la città. Al suo interno, diversi ambienti ne testimoniano la storia e la  multifunzionalità. Tra i suoi spazi più significativi si trovano il Salone degli Svizzeri, il Salone della Resistenza e il Salone degli Stucchi, caratterizzati da decorazioni che riflettono l’eleganza dell’architettura barocca d’epoca. Ad oggi gli spazi non sono accessibili al pubblico in quanto parte degli uffici della Prefettura. Testimonianza dell’importante passato del palazzo è anche la Cappella Ducale, decorata con affreschi di Carlo Pellegrini sulla volta e arricchita da un bassorilievo marmoreo raffigurante la Natività sull’altare. Anche l’Alcova Ducale, eseguita da Alessandro Bergamini tra il 1695 e il 1696 con la sua storia e i suoi dettagli artistici, costituisce una prova delle tradizioni artistiche della corte. Al suo interno il palazzo ospitava oltre a ciò il Teatro Ducale, che ha contribuito ad aggiungere ulteriore prestigio e raffinatezza alla residenza ducale. Nonostante le trasformazioni subite nel corso del tempo, il Palazzo Ducale continua a essere un simbolo di identità storica e culturale per la città di Massa. Grazie alla sua architettura la residenza fornisce un contesto ideale per ospitare eventi culturali di vario genere. Mostre d’arte, spesso focalizzate su opere locali, donano ai visitatori l’opportunità di apprezzare capolavori storici e contemporanei. Attraverso la programmazione di eventi, mostre e conferenze, il palazzo preserva quindi il suo passato e celebra allo stesso tempo il contemporaneo.