Il Monte Sagro (1749m), con la sua imponente mole, sovrasta la città di Carrara e ne domina il panorama: il suo profilo, maestoso e solenne, lo ha reso oggetto di culto sin da epoche remote, regalandogli l’appellativo di montagna sacra, luogo altro e misterioso, connesso all’esperienza del divino.
In posizione isolata, rispetto alla dorsale principale delle Apuane, il Sagro è ben visibile anche dalla spiaggia di Marina di Carrara, caratterizzando fortemente il panorama della vallata. La sua grandiosità doveva colpire anche gli antichi viaggiatori, che si avvicinavano via mare alla colonia romana di Luna (le cui rovine sono visitabili a pochi chilometri dalla città moderna), ma il culto della montagna sacra sembra risalire addirittura all’età del rame (2800-2300 a.c.).
L’eccezionale ritrovamento, nel 1905, di nove statue stele allineate in ordine di altezza e rivolte verso il Sagro, ha spinto gli storici a riconoscere nel massiccio il centro di un enorme santuario alpestre dei Liguri Apuani, culmine di un triangolo sacro completato dalle cime del Monte Bego e del Monte Beigua. Le steli antropomorfe, rinvenute in località Bocciari di Pontevecchio presso Fivizzano (MS), sono oggi conservate nel Museo Archeologico del Castello di San Giorgio a La Spezia.
L’ascesa alla vetta del Sagro non è troppo impegnativa e rimane, per tutti i carraresi, un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, sebbene non manchino gli appassionati che affrontano la salita con regolarità, tutti gli anni o quasi.
Raggiunta la località Foce di Pianza (1272m), con un percorso stradale di circa ventotto chilometri (dalla costa), percorribile in meno di un’ora, il percorso escursionistico procede, seguendo il sentiero CAI 172, lungo il crinale della Faggiola, confine amministrativo tra i comuni di Carrara e Fivizzano. Sul Monte Faggiola (1455m), dove si trova un cippo di confine ottocentesco, sono ancora ben visibili le trincee risalenti al periodo della Seconda guerra mondiale, parte del sistema difensivo della Linea Gotica; da qui parte anche l’impegnativo sentiero per la cima del Monte Maggiore (1276m).
Superata la Foce della Faggiola (1464m) si entra in un’ampia conca erbosa dalla quale si raggiunge infine la vetta del Monte Sagro (1749m), dopo un percorso di due ore e mezza circa (meno per gli escursionisti più esperti).
Il panorama è imponente, con splendide viste della costa toscana, delle Alpi Apuane e degli Appennini. Nelle giornate più terse è possibile scorgere le isole dell’arcipelago toscano, fino all’Elba, la Corsica e le cime delle Alpi Marittime con il Monviso.
La discesa può essere effettuata anche seguendo il sentiero CAI 173, percorrendo la nord ovest e prendendo a destra all’incrocio con il sentiero 172.
La parete nord del Monte Sagro è invece un percorso alpinistico da affrontare con adeguata preparazione: la prima via di salita fu aperta soltanto nel 1941, e il percorso è quasi proibitivo nei mesi invernali.
Di grande suggestione anche l’escursione lungo il cosiddetto Anello del Sagro, percorso di minor dislivello che permette di girare attorno alla montagna: la partenza avviene ancora da Foce di Pianza e segue i sentieri CAI 173, 38 e 172, riportando al punto di partenza dopo circa sette ore.
Nelle immediate vicinanze si trova anche il Rifugio CAI Carrara (1320m), in località Campocecina (raggiungibile con il sentiero 173 da Foce di Pianza o dal piazzale del Belvedere), ottima base di partenza per l’ascesa al Sagro o per altre escursioni o passeggiante sulle Apuane.