Sebbene lontane dal turismo di massa, le cave di Carrara hanno visto crescere, negli ultimi decenni, il flusso costante di visitatori, in un contesto che richiede, tuttavia, massima prudenza per la complessa sovrapposizione tra esigenze lavorative e turistiche.
Mentre la viabilità del centro storico è stata liberata dal traffico pesante, con l’apertura di un’opera imponente quale la Strada dei Marmi (2012), i percorsi al monte sono ancora condivisi tra camion ed automobili private (perlomeno nei giorni feriali) e dovranno essere affrontati con grande attenzione. Non essendo previsto alcun servizio pubblico, le cave sono raggiungibili solo con mezzi propri o tramite gli operatori privati che prestano servizio apposito, con guide abilitate e veicoli adatti a raggiungere anche le destinazioni più impervie.
Tralasciando i luoghi accessibili solo con tour privati (tra i quali spettacolari cave in galleria), un itinerario tra i siti di estrazione può dunque partire dalla via Carriona di Colonnata, che si inerpica tra le montagne partendo dalla località Ponte di Ferro, scenografica infrastruttura della vecchia Ferrovia Marmifera, posta in prossimità del centro storico.
Superato l’ingresso della galleria Santa Croce, che immette nel primo tratto della Strada dei Marmi (l’accesso è riservato ai soli mezzi autorizzati) e gli impianti del centro di controllo, pesatura e lavaggio (per il quale transitano tutti i mezzi pesanti), la salita prosegue tra laboratori di scultura e segherie fino al sito di Mortarola. In questa stretta gola, dove un tempo si producevano mortai in marmo, si osservano le opere dello scultore autodidatta, ed ex macchinista della Ferrovia Marmifera, Mario del Sarto (1925-2021), tra le quali spicca l’imponente Spartano, nome con cui erano chiamati i più rudi tra i cavatori, lavoratori alla giornata fieramente anarchici.
Dopo aver sfiorato l’antico borgo di Bedizzano, il percorso procede fino a raggiungere il bacino di Colonnata, dove si trova (indicazioni sulla sinistra) la Cava Romana di Fossacava, che offre la possibilità di scoprire, in un percorso archeologico, la storia e le tecniche usate per l’estrazione del marmo in epoca romana. Il sito, di recente allestimento, è di proprietà comunale, ed è aperto dal martedì alla domenica con orario 10-15; non mancano iniziative quali visite guidate e laboratori, solitamente su prenotazione (info sul sito web del Comune di Carrara).
La strada conduce infine al borgo di Colonnata, dove è possibile sostare per uno spuntino (o un pasto completo) a base di Lardo di Colonnata IGP.
Tornando verso valle e giunti, dopo breve percorso, al bivio per Torano, si svolta a destra andando a percorrere uno dei tratti più spettacolari della Marmifera: tra gallerie e viadotti si arriva in pochi minuti ai Ponti di Vara, punto panoramico tra i più conosciuti della zona.
Seguendo le indicazioni per “Cave di Fantiscritti” si arriva quindi, tra ripidi tornanti, in località Fantiscritti, dove si trovano un museo privato dedicato alla vita quotidiana dei cavatori e alla storia dell’escavazione, un punto ristoro, e vari operatori che offrono tour guidati. Il nome del luogo deriva dall’antica presenza di un bassorilievo romano in marmo, sul quale i viaggiatori usavano apporre le loro firme: le tre figure maschili del rilievo (Giove, Ercole e Bacco), erano interpretate come ragazzi (fanti) pieni di iscrizioni e graffiti (scritti). L’opera, sulla quale sono ancora leggibili i nomi (tra gli altri) di Giambologna e Canova, è oggi conservata presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Per la discesa si consiglia di imboccare la suggestiva galleria del Tarnone (indicazioni per Carrara/Colonnata), la più lunga tra quelle scavate per la linea ferrata (1274 metri), al termine della quale si svolterà a destra tornando verso i Ponti di Vara.
Passati gli storici viadotti ci si dirigerà verso il bacino di Torano, attraverso un’altra serie di gallerie, con notevoli scorci sulla valle sottostante. Dopo l’ultimo breve tunnel, imboccata la via Torano-Piastra, una ripida salita porta fino a Ravaccione, tra panorami mozzafiato (sulla destra la zona del Polvaccio, dove Michelangelo si riforniva di marmi statuari). Ancora visibile l’antica stazione di carico della ferrovia, e l’imbocco dell’ennesimo lungo traforo, che conduceva fino a Fantiscritti (visitabile con tour privato).
L’itinerario si conclude con la discesa verso Torano e Carrara, tra enormi impianti industriali che ricordano come questi siti estrattivi presentino criticità ambientali di non poco conto: la discussione sul complesso rapporto tra lavoro e salvaguardia dell’ ambiente è assai vivace, e richiede soluzioni che tengano presente gli elementi storici e culturali legati alla millenaria tradizione estrattiva delle valli carraresi.
Come effettuare una visita guidata per scoprire la bellezza di questi luoghi? Scarica il prospetto riepilogativo dei vari servizi, come preparato dal Servizio Turismo: Visitare le Cave Primavera-Estate 2025
Si consiglia di prenotare la visita prima di mettersi in viaggio.