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Alla scoperta dei luoghi dei Malaspina

Accademia-Carrara_Interni

La storia della famiglia Malaspina e dei loro luoghi, affonda le radici nella zona di Massa-Carrara e della Lunigiana. La famiglia nobiliare ha avuto infatti un ruolo cruciale nella storia e nello sviluppo della regione, influenzandone la cultura, la politica e l’economia per secoli. 

Il momento cardine della storia della famiglia Malaspina risale al 1221. Seguendo infatti la tradizione di alcune famiglie nobili, i Malaspina implementarono un sistema di eredità basato sulla Legge Salica, che prevedeva la divisione delle proprietà solo tra tutti gli eredi maschi. In quell’anno, i loro territori furono suddivisi lungo il fiume Magra, che divenne un confine naturale: le terre situate alla sinistra del fiume furono assegnate a Obizzino, marchese di Filattiera, mentre quelle alla destra, inclusa Villafranca, passarono a Corrado, marchese di Mulazzo. La divisione stabilì confini geografici e politici e soprattutto anche l’inizio di due rami distinti della famiglia Malaspina, ciascuno con il proprio dominio e influenza nella regione: lo spino fiorito e lo spino secco. 

Il ramo dei Malaspina dello Spino Secco affermò la sua posizione principale nel castello di Mulazzo, da cui esercitava il controllo su importanti città della regione che includevano: Pontremoli, Massa, Carrara e Sarzana. Pontremoli, ad esempio, era un crocevia fondamentale per i commerci e le comunicazioni tra il nord e il sud della penisola italiana, mentre Massa e Carrara erano note per le loro risorse naturali, in particolare il marmo di Carrara, apprezzato per la sua qualità. Nella zona la famiglia contribuì allo sviluppo e alla fortificazione della città, rendendola un importante centro politico e allo stesso tempo artistico. Dall’altra parte, il ramo dei Malaspina dello Spino Fiorito mantenne invece il suo potere nel castello di Fosdinovo, governando su Aulla e Fivizzano. Il castello, situato in posizione strategica su una collina, divenne un simbolo della ricchezza della famiglia e successivamente anche teatro della vicenda della giovane Bianca Maria Aloisia, condannata a morte per un amore impossibile. Nonostante le leggende legate al destino della ragazza, il castello Malaspina di Fosdinovo è sempre stato rinomato per la sua ospitalità. La tradizione risale ad oltre nove secoli fa, quando i pellegrini provenienti da lontano trovavano rifugio nelle sue stanze. Oggi, i territori dei Malaspina continuano ad attrarre visitatori interessati a esplorare i castelli, borghi, opere e soprattutto la storia della famiglia nobiliare. La loro eredità rimane un elemento centrale dell’identità delle terre, a testimonianza dell’impatto dei Malaspina nel  paese. 

I Malaspina, i suoi castelli e la sua storia sono inoltre legati a figure come Dante Alighieri, il quale trascorse un periodo significativo nel castello di Mulazzo nel 1306. Durante il soggiorno in Lunigiana, il poeta agì come ambasciatore per i marchesi di Mulazzo e Giovagallo, negoziando la Pace di Castelnuovo con i Vescovi Conti di Luni. L’episodio storico è di particolare rilevanza poiché dimostra l’importanza diplomatica della famiglia e la loro importante influenza nella regione. Durante il suo soggiorno, pare che Dante iniziò a scrivere l’VIII canto della Divina Commedia. Il dettaglio è riportato da Giovanni Boccaccio: un nipote di Dante, cercando in un forziere, trovò i primi sette canti del poema e li inviò al poeta a quel tempo in Lunigiana. La richiesta alla famiglia Malaspina era semplice: incoraggiarlo a continuare il suo lavoro. 

Il poema infatti contiene riferimenti ai Malaspina. Nell’Antipurgatorio, Dante incontra Corrado Il Giovane tra i principi negligenti e chiede informazioni sulla situazione della Val di Magra. L’incontro letterario testimonia anche il rispetto e l’ammirazione che il poeta nutriva per la famiglia Malaspina che lo ospitava nel suo soggiorno. La loro ospitalità e il loro ruolo nel sostenere il lavoro di Dante sono stati fondamentali per il poeta e per l’influenza che hanno avuto. La loro importanza  ha quindi lasciato un’impronta indelebile nella storia di Massa, Carrara e della Lunigiana.