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Palazzo Cucchiari

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Con un grande restauro, terminato nel 2015, palazzo Cucchiari sede della Fondazione Giorgio Conti, è stato restituito alla città di Carrara come sede di eventi e mostre di alto profilo, facendone uno dei poli culturali più vivaci della provincia. 

Il palazzo, edificato nel 1891 dall’architetto Leandro Caselli (1854-1906), è sito nel quartiere di San Francesco, e risale ad un periodo di grande espansione, economica e urbanistica, della città. Il piemontese Caselli, allievo dell’Antonelli a Torino, giunse in città come ingegnere comunale, dando vita, nel giro di pochi anni (1884-1892), a un’imponente sequenza di edifici pubblici, dalle scuole Saffi alla caserma Dogali e al Politeama Giuseppe Verdi.  

La sua figura incontrò presto il favore della ricca borghesia carrarese, e Caselli si trovò a lavorare (tra gli altri) per i Fabbricotti, i Binelli e, appunto, i Cucchiari. 

Il cavaliere Giovanni Battista, nipote del generale Domenico Cucchiari (protagonista delle guerre risorgimentali e senatore del Regno), presentò al comune di Carrara il progetto per il palazzo, disegnato da Caselli, nel novembre del 1890, e la sua famiglia ne mantenne la proprietà fino al 1930, quando venne ceduto e convertito ad usi pubblici. Dapprima sede dell’Istituto di Previdenza Sociale, ospitò quindi, nel dopoguerra, un istituto scolastico superiore.  

L’architettura è severa nel suo andamento regolare, movimentato appena dai due grandi balconi intagliati in marmo; i prospetti, piuttosto semplici, sono arricchiti dal cornicione aggettante, sostenuto da grandi mensole intercalate a pannelli riccamente decorati.  

Assai più sfarzosi gli interni, impreziositi da affreschi e mosaici recuperati nel corso del recente restauro.  

La Fondazione Giorgio Conti, nata nel 2003 per dare continuità alle idee, sociali e culturali, dell’imprenditore Giorgio Conti, ha intrapreso un’opera di ripristino durata oltre tre anni, con lavori di consolidamento (che hanno interessato le volte, i solai e la scala monumentale), e il restauro di tutte le decorazioni pittoriche, nascoste da una precedente imbiancatura risalente alla fase in cui il palazzo era adibito a sede scolastica.  

L’edificio ha quindi ospitato un’interessante serie di eventi, tra i quali spiccano le grandi mostre, organizzate a cadenza annuale nel periodo estivo. Tra queste occorre menzionare perlomeno l’inaugurale Canova e i maestro del marmo (giugno-ottobre 2015), che portò in città sedici sculture in marmo provenienti dal museo dell’Ermitage, tra le quali l’Orfeo (1777) di Antonio Canova. L’esposizione Città del Grand Tour dall’Ermitage e paesaggi Apuani da collezioni italiane (luglio-ottobre 2016), ha rinnovato la felice partnership della fondazione con il museo di San Pietroburgo, presentando quarantasette opere legate all’esperienza del Grand Tour tra Sette e Ottocento, mentre la successiva Dopo Canova, Percorsi della scultura tra Firenze e Roma (luglio-ottobre 2017), ha focalizzato l’attenzione sulla scultura ottocentesca, con opere di Canova, Bartolini e Thorvaldsen.  

Negli ultimi anni, dopo avere ospitato una sezione della mostra Giovanni Antonio Cybei e il suo tempo (luglio-ottobre 2021), hanno riscosso notevole successo Il Mare: Mito Storia Natura. Arte Italiana 1860-1940 (luglio ottobre 2022), e Novecento a Carrara. Avventure artistiche tra le due guerre (giugno-ottobre 2023), alla quale si deve il merito di aver acceso l’interesse su un periodo nel quale Carrara fu fecondo polo artistico, dove si incontrarono molti dei più grandi pittori e scultori del tempo.