Via San Piero è un vicolo nel centro di Carrara, a pochi passi dalla centrale Piazza Alberica e a fianco di Piazza De André, dove si trova il Teatro Animosi.
In questo vicolo si trova la Cooperativa Tipolitografica, la tipografia libertaria autogestita che dagli anni ’70 stampa le principali pubblicazioni, riviste libri ed opuscoli del movimento anarchico, tra cui Umanità Nova, il quotidiano fondato nel 1920 da Errico Malatesta che oggi è un settimanale.
Nel 2002, su iniziativa di alcuni libertari, si sviluppò il progetto “Affreschi di Memoria” che portò vari artisti provenienti da diverse zone d’Europa a lavorare collettivamente sul muro del caseggiato dove ha sede la Cooperativa e nacque così una grande opera murale. L’idea era quella di rivalutare esteticamente quel luogo coinvolgendo anche gli abitanti per rivitalizzare il vicolo in senso sociale e politico; a tale scopo alla realizzazione dell’opera vennero affiancate performance teatrali.
A distanza di 16 anni, grazie all’idea del Circolo dei Baccanali, un circolo ARCI molto attivo e frequentato, e con lo stesso scopo, è nato il progetto “Adotta un vicolo” che ha dato nuova vita alla fontana detta “del pidocchio” (nome con cui è conosciuto tradizionalmente il luogo), poi ha riempito la strada di vasi di piante e fiori curate dagli abitanti del vicolo e dai soci del circolo, che quindi hanno invitato street artist sia celebri che emergenti, compresi gli studenti dell’Accademia di Belle Arti cittadina, a decorare i muri con la loro arte. L’invito è stato raccolto da decine di artisti che hanno realizzato più di trenta murales lungo tutto il percorso del vicolo che arriva fino allo storico ponte di Groppoli, che congiungeva il sobborgo omonimo sulla riva destra del fiome Carrione con la cinta muraria e che è stato salvato dall’abbattimento da una mobilitazione cittadina. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: quella del “Pidocchio” (pioč in dialetto) che era una zona degradata e in preda all’incuria è diventata un museo a cielo aperto con opere dal valore artistico, civile e politico che richiama turisti e curiosi, un bell’esempio di rigenerazione urbana dal basso che ha molto da insegnare sul valore dell’arte e della cittadinanza attiva.
Il progetto non si è concluso e le opere vengono continuamente ampliate, aggiornate e ogni spazio libero viene riempito con stimoli nuovi.