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Trekking a Campocecina. 

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Campocecina, con i suoi grandi prati, la facilità di accesso e i memorabili panorami, è una destinazione molto popolare per i residenti della provincia di Massa Carrara, e una meta di grande fascino per i turisti. Raggiungerla è piuttosto semplice, con tragitto stradale che impegna meno di un’ora dalle spiagge di Marina di Carrara o Marina di Massa, piacevolmente percorribile anche con mezzi a due ruote grazie a una recente riasfaltatura del tracciato, prima assai impervio.  

Per gli appassionati di trekking e passeggiate nella natura il sito offre molteplici occasioni, ponendosi come base di partenza per impegnative escursioni o come luogo per piacevoli camminate adatte a tutti. Il consiglio è sempre quello di lasciare i propri mezzi in località Acquasparta (1275m), ed incamminarsi lungo la salita con fondo in pietre a fianco della fonte (sentiero CAI 173). 

Vi proponiamo dunque tre itinerari, in ordine crescente di difficoltà, adatti a soddisfare le esigenze di famiglie con bambini o escursionisti, più o meno esperti. 

  1. Il Percorso didattico Anello del Monte Ballerino

Una volta imboccata la salita si svolta a sinistra, dopo poche decine di metri, seguendo le indicazioni per il Rifugio CAI Carrara (1320m) che si raggiunge in una decina di minuti a passo rilassato. Se non si desiderano affrontare i tornanti del sentiero si può proseguire ed imboccare la successiva diramazione, sempre sulla sinistra, che procede più dolcemente.  

Presso il Rifugio si trovano un area pic-nic, un piccolo parco giochi e la chiesetta della Madonna delle Alpi Apuane (1962); seguendo le indicazioni per il “Percorso didattico Anello del Ballerino”, ci si avventura in una facile camminata di mezz’ora, nella quale si affrontano complessivamente 60m di dislivello. Con l’aiuto di una cartellonistica apposita il percorso permette di scoprire i segreti della fauna e della flora delle Alpi Apuane, ricca di biodiversità e con alcune specie endemiche. L’attività è particolarmente indicata per le famiglie con bambini, e il percorso può essere affrontato anche in mountain bike. 

Il sentiero riconduce al Rifugio Carrara, presso il quale è attivo un servizio bar e ristorante, così come nel sottostante Rifugio Belvedere, nei pressi del piazzale dell’Acquasparta. 

 

  1. La salita al Monte Borla 

Seguendo il sentiero CAI 173, dal piazzale del Belvedere, si giunge in un quarto d’ora, con andatura rilassata, ai prati di Campocecina (1345m), spettacolare conca erbosa dalla quale si godono belle vedute sulle Apuane, sulla vallata e sulla costa. Con una piccola deviazione a destra si può raggiungere lo Zucco del Latte (1356m), montagnola dalla quale il panorama spazia più liberamente. Riprendendo il cammino, e superate le rovine della cosiddetta Vaccheria (un edificio per l’alpeggio costruito tra 1920 e 1925), si entra nel bosco: pochi minuti più tardi si imbocca una deviazione sulla destra e si prosegue fino alla vetta del Borla (1470m), dopo una mezz’ora scarsa dalla partenza. Qui si trova un antico ceppo di confine (1892), che segnava il passaggio tra gli stati di Massa e Carrara e il Granducato di Toscana, ed un tavolo con panche per la sosta.  

La vista spazia dal Monte Sagro, detto “la montagna sacra dei carrarini”, al magnifico Pizzo d’Uccello (“il Cervino delle Apuane”), e comprende un ampio tratto di costa. Sul monte fiorisce il rarissimo Fiordaliso del Borla, specie endemica presente solo in questo micro-ambiente arido e calcareo, ed è possibile osservare altri endemismi delle Alpi Apuane. Una webcam è costantemente attiva sulla cima del Borla (monteborla.altervista.org) e permette di monitorare le condizioni meteo prima di affrontare la salita. 

 

  1. La salita alla vetta del Monte Sagro.

Percorso più impegnativo, ma adatto anche a escursionisti senza troppa esperienza, la salita alla vetta del Monte Sagro è un’esperienza coinvolgente: non sono molti i massicci che si ergono a così breve distanza dalla costa, e forse nessun altro luogo permette di abbracciare con lo sguardo un panorama così vario, che va dai profili frastagliati delle Apuane, ai paesaggi lunari dei bacini marmiferi, e si estende fino alla vallata sottostante e alla costa toscana fino a Livorno.  

Uno dei modi più suggestivi per affrontare l’ascesa è quello di pernottare al Rifugio Carrara e partire all’alba seguendo il sentiero CAI 173. Sorpassati i prati di Campocecina, il Monte Borla, e raggiunta la Foce di Pianza (1272m), si intraprende la salita vera e propria passando al tracciato del sentiero CAI 172. Dopo circa tre ore dalla partenza si raggiunge la vetta (1749m), dalla quale, meteo permettendo, è possibile scorgere addirittura il Monviso, la Corsica e l’Isola d’Elba.