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I castelli della riviera Apuana

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Quando si parla di Massa e di Carrara è impossibile non citare la famiglia Malaspina. Conosciuta per essere stata un’importante famiglia nobile italiana, le sue origini risalgono agli Obertenghi, gli antichi marchesi della Toscana. A partire dal XIII-XIV secolo, la famiglia governò numerosi feudi nella regione della Lunigiana e, dal XV secolo fino al 1797, furono i sovrani del marchesato di Massa e Carrara. Le loro fortezze sono sparse in tutto il territorio e non solo rappresentano l’eredità storica e il potere della famiglia Malaspina, ma anche il patrimonio culturale della regione di Massa e Carrara. Ogni rocca ha la sua storia, intrecciata con le vicende della dinastia e le trasformazioni politiche e sociali della regione nel corso dei secoli. 

Nella località di Comano, situato nella valle del torrente Taverone, il castello, di cui oggi rimangono solo pochi ruderi tra cui una torre risalente al XIII secolo, ha rivestito un ruolo importante sia come centro economico ma anche grazie alla sua posizione strategica, ai confini tra la Romagna e la Toscana. La sua collocazione sottolinea l’importanza che la struttura aveva come fortezza difensiva in epoche di conflitto e instabilità. La prima menzione scritta del castello risale invece all’884: inoltre nonostante i cenni scritti, gli studi archeologici hanno rilevato resti risalenti all’epoca romana. Del 1481 è invece un documento di Fivizzano il quale sottolinea particolari danni ai castelli della zona dovuti ad importanti attività sismiche. 

Spostandoci invece verso la città di Carrara è possibile trovare l’antico Palazzo Cybo-Malaspina, costruito su fortificazioni di origini longobarde, nel il regno di Guglielmo Malaspina. Il palazzo è per questo motivo composto da due parti ben distinte: una sezione comprende il Castello malaspiniano, risalente al XIII secolo, mentre il secondo invece comprende il Palazzo rinascimentale, avviato da Alberico I alla fine del XVI secolo, periodo in cui divenne la residenza dei signori della città. Dopo la loro caduta, il palazzo cadde in degrado e le sue opere vennero trafugate. Intorno al 1769 Maria Teresa Cybo-Malaspina, duchessa di Massa e principessa di Carrara decise di riprendere il palazzo e di avviare la fondazione dell’Accademia di Belle Arti. L’istituzione, nata sotto il suo patrocinio, ha giocato un ruolo fondamentale nella promozione delle arti e della cultura nella regione. Il palazzo, che oggi ospita l’Accademia, continua tutt’oggi a essere un centro attivo di istruzione e creatività, e accoglie ogni anno numerosi giovani studenti e visitatori curiosi di ammirare i tesori nascosti al suo interno. 

Nei colli della lunigiana, sorge il Castello Malaspina di Fosdinovo, dimora della famiglia malaspina fin dall’epoca medievale. Le notizie del castello affondano le radici intorno al XIII secolo, momento in cui  l’ascesa dei marchesi Malaspina portò alla caduta della potenza religiosa vescovile della terra circostante e che li consolidò come signori della località. Grazie alla sua posizione strategica sulle alture della Lunigiana, venne deciso di ampliare e rinforzare la fortezza intorno al 1300 attraverso torrioni e torrette e altre modifiche aggiuntive nella struttura del palazzo. Le modifiche successive nel corso dei secoli hanno contribuito a plasmare l’aspetto attuale del castello, che rimane una testimonianza della potenza e della storia dei Malaspina nella regione e che gli hanno conferito il titolo di “indistruttibile”. Il Castello Malaspina di Fosdinovo con la sua architettura medievale, regala ai propri visitatori un’esperienza affascinante, in grado di far immergere chiunque nella storia e nella cultura del territorio. Conosciuta per la famosa leggenda che la collega al fantasma di Bianca Maria Eloisa, figlia del marchese la quale nel 1620 venne murata viva in una stanza del castello, la fortezza è avvolta da un’atmosfera misteriosa che tutt’ora la rende enigmatica. 

Il castello Malaspina nella città di Massa è posto sul un colle roccioso. Le sue origini vengono menzionate attraverso scritti che risalgono al XII secolo. Sono diversi i momenti cruciali per il castello di Massa: Nel XV secolo, il suo controllo passò ai Marchesi Malaspina di Fosdinovo, i quali lo trasformarono in una residenza rinascimentale completo di cortile interno e affreschi all’interno delle sale e sulle facciate del palazzo. Successivamente, nel corso del XIX secolo fino al 1946, il castello ebbe la funzione di carcere. Attualmente, il castello ospita il magazzino della Soprintendenza Archeologica della Toscana, ed è sede dell’Istituto per la Valorizzazione dei Castelli, il quale contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale della regione. L’istituto si dedica alla gestione e alla promozione dei castelli storici della località e lavora attivamente per preservare la loro completezza storica e architettonica. Attraverso programmi educativi, iniziative culturali e attività di restauro, l’Istituto protegge le strutture dal corso del tempo, rendendole accessibili al pubblico e permettendo loro una visita all’interno del loro patrimonio storico e artistico.