Sono diverse le cave significative sparse tra le Alpi Apuane. La casa di Valsora ad esempio è significativa per la presenza del biolago e del Tritone Alpeste Apuano al suo interno. Di diversa natura geografica ma soprattutto storica, è invece la cava di Fossacava, uno scavo divenuto di notevole importanza grazie alle scoperte archeologiche condotte dal Comune di Carrara tra il 1977 e il 1980 e successivamente nel 2015. Le operazioni di scavo hanno definito Fossacava come la più importante cava risalente all’epoca romana della regione apuana. Risalente al I secolo d.C., la cava produceva un tipo di marmo che gli antichi chiamavano Azzurro Variegato, l’attuale Nuvolato Apuano, come descritto dallo storico e geografo Strabone. Nell’antica Roma infatti questa tipologia di marmo era particolarmente apprezzato tanto da venire impiegato per la costruzione di fontane, colonnati e altre diverse opere urbane.
Le fonti storiche riferiscono che l’attività estrattiva nella zona fosse talmente intensa da coinvolgere l’impiego di schiavi e prigionieri di guerra. La frenetica attività si estendeva quindi anche nelle ore notturne, illuminate dalla luce fioca delle fiaccole. Ma come funzionava l’estrazione del marmo? A quel tempo non esistevano i moderni sistemi di estrazione del materiale, ma vi erano allo stesso tempo ingegnosi metodi che prevedevano la creazione di una trincea per separare il blocco di marmo dalla parete. A quel punto venivano inseriti i tronchi di legno bagnati che, espandendosi, facilitavano il distacco dei blocchi dalla montagna. Numerosi ritrovamenti archeologici di insediamenti rinvenuti nella zona confermano che gli schiavi vivevano vicino alle cave, inoltre tra i reperti scoperti durante gli scavi condotti tra il 1925 e il 1930 vi è una piccola statua in marmo bianco raffigurante una divinità femminile, identificata come Artemide, la dea della caccia e della natura selvaggia. Non si conosce l’uso specifico che la statua avrebbe dovuto avere, ma è affascinante immaginarla all’interno di un tempio a lei dedicato, come statua votiva, ex-voto, o magari posizionata su una colonna a scopo puramente ornamentale. Le indagini condotte hanno oltre a ciò permesso di ricostruire la storia della cava, inclusi i tipi di marmo estratti.
Le cave come quella di Fossacava possiedono un grande valore storico, culturale e morfologico. Offrono un’opportunità unica per esplorare le tracce conservate nella pietra e comprendere i metodi impiegati dai Romani per estrarre il marmo. Nel 2021, il sito è stato aperto al pubblico con un nuovo e ampliato percorso, che offre una narrazione completa e informativa per visitatori di tutte le età sulla storia della cava. Per gli appassionati di archeologia e storia romana, la cava di Fossacava regala emozioni e sensazioni uniche, permettendo di apprendere meglio la storia del marmo e delle tecniche di estrazione utilizzate nell’antichità.